L'ultimo biglietto per le semifinali ha il nome e i colori dell'Atletico Vinicius. I colchoneros staccano il pass per il penultimo atto del torneo al termine di una gara spigolosa che li premia quasi all'ultima curva. Per il Bayern, dopo la sconfitta dell'andata, non c'è la soddisfazione di una vittoria di prestigio.
La gara parte a ritmi forsennati, complice anche il numero troppo elevato di contendenti in campo. La prima gemma è del Bayern, che passa con Angelo: serie di dribbling ubriacanti e conclusione potente sul palo lontano a far capire che per il giaguaro della trequarti sarà comunque una serata di grazia. La reazione dell'Atletico semplicemente non c'é: l'uomo in più sembra addirittura uno svantaggio e nei successivi 10' i padroni di casa non creano pericoli. Ma il pari arriva con Piter, che beffa Fausto con una girata lenta sul primo palo. Raggiunta la parità, l'Atletico acquista coraggio: Marvellous dalla lunga distanza trova l'angolo basso, ma Pablito mette fuori con la punta del piede. Poi è Freddy a giganteggiare dentro e fuori dai pali. Ma il vantaggio è nell'aria: l'ennesimo diagonale di Marvellous sembra indirizzato a far la barba al palo, ma accanto al montante c'è Andrea The Barman che, solo soletto, sigla il più facile dei 2-1. Termina così la prima frazione e il killer di Dolceacqua cambia casacca. Dopo nemmeno 5' è proprio lui a costruire il pareggio, duettando con Angelo che conclude in rete di giustezza: 2-2 . L'Atletico non molla la presa e dopo un batti e ribatti in area di rigore è capitan Vinicius a riportare avanti i suoi: 3-2. Il Bayern si scuote, ma gli attacchi in massa portano solo recriminazioni: Angelo fa il funambolo e batte in porta, ma la sfera balla tra la schiena del portiere, il palo e la traversa prima di uscire; quindi tocca a Marvellous, dopo un pregevole avvitamento, cogliere la traversa. Il pareggio arriva dopo molteplici sforzi: Marvellous tira dalla distanza in un'azione-fotocopia del 2-1, ma stavolta a correggere sul palo un pallone che sembrava comunque indirizzato in porta c'è Fausto, che segna così la sua prima rete stagionale. Raggiunto il 3-3, gli uomini di Miko Mako continuano a inseguire il sogno-qualificazione: Freddy, non pago della perfetta prestazione difensiva, trova anche il modo di proiettarsi in avanti, ma l'ennesimo palo gli nega la gioia del gol. Gioia che puntualmente coglie ancora Angelo, siglando la sua tripletta e portando i suoi sul 4-3. Ma quando la rimonta sembra prendere forma, ecco la doccia gelata. Con una rocambolesca serie di quattro rimpalli vinti l'Atletico va in porta, col Barman che fulmina il portiere e ristabilisce il 4-4. Ancora più rocambolesco è, poco dopo, il batti e ribatti generale da cui spunta Piter che, in mezzo all'area, segna il 5-4 per l'Atletico. Centrato il pallone, è proprio Piter ad annunciare l'ultimo minuto di partita; ne nasce una piccola discussione e si decide di andare avanti per altri cinque minuti. Ma le fasi finali sono solo una serie infinita di palloni sparati in avanti da ambo le parti, senza che si giunga ad una conclusione degna di nota. Fino al contatto tra Piter e Miko Mako che, protrattosi, pone fine alla gara. Tutti sotto la doccia con due certezze: l'Atletico è l'ultima semifinalista (si giocherà il posto in finale con il Bayer Lollorkusen) e in 13 non si può giocare...
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