34^: Bayern infinito, la finale è tua

La finale da molti temuta è realtà: a contendere la Mutropa al West Marchilla sarà il Bayern Miko Mako, che ieri sera ha superato l'ostacolo Real Piter battendolo anche in casa. Alle merengues stavolta non è riuscita la rimonta-qualificazione che in passato era sempre andata in porto; ma gli uomini di Piter escono comunque a testa alta e con il titolo platonico di squadra rivelazione della stagione.

La conta delineava come "pendolo" fra le due squadre il volenteroso Lollo, che nella prima frazione vestiva il fratino del Bayern. Gli ospiti si lanciavano così all'attacco, proteggendo la propria trequarti con un'attenta manovra fatta di passaggi ragionati. A sbloccare la situazione ci pensava Sergezzi che, ricevuta una verticalizzazione di Pablito deviata da un difensore dei blancos, controllava la sfera, si voltava e inceneriva il portiere con un destro dall'interno dell'area. L'1-0 era il giusto premio alla spinta operata dal Bayern, ma da qui in avanti i biancorossi iniziavano a dilapidare occasioni, più per la ricerca ossessiva del compagno libero che per la scarsa mira. Quando poi Lollo deviava da due passi un assist di Andrea The Barman, un rocambolesco salvataggio sulla linea di porta di Freddy conservava il risultato. Il primo tempo del Real finiva anche in gloria allorché Miko Mako si scontrava con Marvellous al limite della propria area di rigore. Dalla punizione susseguente lo stesso Marvellous inceneriva Andrea The Barman con un destro sotto il sette lontano: 1-1. Lollo poteva così svestire il fratino e passare nelle fila del Real che, forte del pareggio e con la prospettiva di un uomo in più per tutta la ripresa, iniziava a toccare con mano le speranze di rimonta.

Sin dall'avvio della ripresa, però, si capiva che per il Real, pur con il vantaggio numerico, la vita sarebbe stata dura. Il Bayern difendeva con intelligenza e concentrazione, chiudendo gli spazi con una perfetta rotazione degli uomini e ripartendo in modo ragionato, facendo circolare il pallone come avrebbero dovuto fare i padroni di casa. Sergezzi, già generosissimo in fase offensiva, francobollava Marvellous, limitandone pesantemente il contributo. Gabillo e il Barman ripiegavano spesso in difesa e i loro recuperi toglievano il fiato agli avversari, mentre Miko Mako e Pablito, giostrando più arretrati, chiudevano su ogni inserimento dalle retrovie. Col risultato ancorato sull'1-1 a circa trequarti di gara, Pablito fendeva il campo con un rasoterra in diagonale a pescare Andrea The Barman: Rombo di tuono controllava, saltava l'avversario in tentativo di recupero e insaccava per il 2-1 che mandava in delirio il Bayern. Il discorso qualificazione era virtualmente chiuso, ma il Bayern ora voleva portare a casa anche la vittoria di giornata. Così un monumentale Sergezzi, ricevuta la sfera sulla sinistra, siglava il 3-1 con un destro a mezz'altezza verso il palo lontano. Il Real era alle corde, complici anche i tanti - troppi - tentativi velleitari dalla distanza. Meglio sarebbe stato far circolare il pallone per far valere l'uomo in più e sfruttare il gioco sugli esterni: gli inserimenti avvenivano invece centralmente, col risultato di congestionare l'area di rigore e infastidirsi fra compagni di squadra. Ci voleva addirittura un'azione di contropiede per dare ai blancos il gol del 2-3: da un veemente attacco del Bayern, sfumato per un soffio, s'innescava un rapido capovolgimento di fronte con Piter che andava in gol al termine di una ripartenza orchestrata in tre soli passaggi. La gioia era però brevissima, perché gli ospiti guadagnavano un angolo di cui s'incaricava Gabillo, padrone della fascia destra. Il Cobra serviva rasoterra al centro dell'area Sergezzi che, tagliando verso il primo palo, si liberava della marcatura e, indisturbato, insaccava con un destro a bruciapelo la palla del 4-2. Era il tripudio per Cavallo Pazzo, autore di una prestazione devastante da portare nel cassetto dei ricordi più belli. Gli ultimi minuti erano tutti di marca Real, ma i padroni di casa continuavano a giocare sui singoli: tra le conclusioni svirgolate di Vinicius e gli avvitamenti di Marvellous il gol appariva lontano. Pesavano anche gli errori tecnici: in una situazione di 4 contro 2 Vinicius non riusciva ad innescare un compagno, mentre Piter dilapidava da due passi un assist al bacio di Votava. Inutili erano anche le discese di Freddy, che invano attendeva sui numerosi corner un cross da incornare alla sua maniera. La rete del 4-3 alla fine arrivava per merito di Marvellous, probabilmente nell'unica azione in cui il Real faceva valere l'uomo in più. Era ormai tardi: il recupero volava via senza pericoli per gli ospiti, che anzi chiudevano la gara in avanti col Barman che, lanciato a rete, veniva steso dal portiere Votava. Non c'era più tempo neanche per la punizione: la gara finiva tra la gioia del Bayern e il dispiacere di alcuni merengues, i quali si lamentavano delle troppe soluzioni egoistiche scelte dai compagni. Il rito dello spogliatoio ergeva a nuovi miti per il Bayern le figure di Sergezzi e Vinicius, mentre Marvellous intendeva perseguire penalmente il povero Baffo. Solitaria, la voce di Lollo malediceva bonariamente la tripletta del prode Sergezzi, che inguaia ulteriormente Argento vivo nella corsa alla Ciavatta d'Oro. Ma questa è un'altra storia: la mente è già alla prossima settimana, quando una tra Gabillinzona e Liverpaul alzerà al cielo lo Scolapasta. Poi, il 5 giugno (Osservatorio del Viminale permettendo), Bayern Miko Mako e West Marchilla si fronteggeranno per la gloria...